Ditta Vigliacci
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1912, Cagliari

La storia della Ditta Vigliacci: L'INCOMINCIO.

ALTRE STORIE

LE origini

Immagine
Cagliari,  1912


La vera storia dell' illustre Ditta Vigliacci si perde nelle primavere dello scorso secolo.
Ma è in un giorno particolare che vediamo distinguersi e quindi emergere il talento dell'ideatore e fondatore della ditta.
Si parla del grande Petrus Vigliacci (1891-1937).
Per cominciare il racconto delle gesta di questa dinastia non può mancare un rigraziamento speciale all' Impresario Amsicora Capra che nel medesimo anno della nascita della ditta Vigliacci inaugurava uno stabilimento a Cagliari per la produzione di una Birra di cui non menzioniamo il nome per ovvi motivi.
Petrus Vigliacci, in quei tempi vendeva pettini in corno di muflone guspinese (lo stesso che si usa per fare i manici dei coltelli) e con le sue tecniche persuasive si racconta riuscisse a venderli anche ai calvi.
Fu in quella mattina del aprile 1912 che andò con il suo carretto di pettini all'inaugurazione del birrificio del suo amico Amsicora Capra e si racconta che alle 15:00 tutti i suoi pettini già alloggiavano nelle tasche interne delle giacche degli invitati. A Petrus Vigliacci non restava altra cosa da fare che assaggiare la strepitosa birra che il suo amico stava cominciando a produrre in grosse quantità. Assaggia una e assaggia due e assaggia ancora, il nostro Petrus Vigliacci è ben presto allegro e disposto per essere il centro dell'attenzione nella festa. Con loquace garbo crea intorno a se un cerchio di persone e con abilità inaspettata dai presenti fa succedere una serie di numeri di abilità e destrezza da far invidia a circensi del calibro dei Togni e Orfei.
Amsicora Capra nel vedere i suoi invitati così divertiti e rilassati e al capire che della sua birra avrebbe parlato ben presto tutta la città, decise di complimentarsi con Petrus Vigliacci e decise pure di completare i complimenti con un rotolino di denari.
Quel rotolino, conteneva la bellezza di 300 lire.






Per Farvi capire la felicita di Petrus riporterò, in lire, alcuni dati di allora:

Pane 0,38;

Carne 1,29;

Zucchero 1,54;

Latte 0,26;

Giornale 0,05;

Biglietto treno Roma-Milano 35;

10 sigarette 0,18,

Telegramma 1;

Macchina per cucire 205;

Una poltrona alla Scala 15;

Un pettine 3 lire.

Praticamente una piccola fortuna.


(fonte ).





Fu in quella notte, che Petrus Vigliacci dopo aver fatto all'amore con una bellissima donna conquistata alla festa ,di cui poco più si sa, cominciò a pensare e ripensare. Confrontò il guadagno di una buonissima giornata alla vendita dei suoi pettini in corno con quel rotolino.
Capì che era tempo di dare una vera virata alla traiettoria della sua vita.
Con quei soldi comprò il suo primo Carretto, un asino a cui diede il nome Davidino, e del materiale per costruire gli attrezzi che necessitava per fare spettacolo. Costruì tutto da
se tranne il monociclo che comprò per 30 lire nella bottega in centro “La Città del Sole” di Roberta (sua carissima amica).
Partì e girò tutte le piazze dell'isola, piccoli e grandi centri.
Mille amori l'hanno aiutato a non sentire la solitudine e il freddo della notte. Mille volte ha dovuto difendere con tutte le sue forze i suoi guadagni e i suoi attrezzi presi spesso di mira da briganti e affamati.
Lunga è la storia e tante sono le vicende che separano il vecchio Petrus Vigliacci dai
tre eredi Vigliacci che portano avanti fino ai giorni nostri questa vecchia ditta con onore e devozione.

….........................continua.........................
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